domenica 5 febbraio 2012

Monti Sibillini parte 3 -Ferie d'Agosto 2011-

Quarto giorno giovedì 9 agosto 2011.Rimaniamo sempre nella zona della Sibilla ma a quote basse.Salutiamo gentilmente il rifugio Sibilla e ci rechiamo in quel di Rubbiano per una  morbida passeggiata nelle "Gole dell'infernaccio".Ambiente completamente diverso dal giorno precedente,escursione alla portata di tutti (anzi di troppi,visto l'enorme afflusso di gente).Molto suggestivo comunque penetrare in questo Canyon scavato dal torrente TENNA



Le acque fragorose e la vegetazione rigogliosa ci tengono al fresco e all'ombra nonostante il solleone fin dal primo mattino.Le possibilità escursionistiche qui sono innumerevoli (dal facilissimo al molto impegnativo.Stavolta optiamo per una una camminata di circa 3 ore arrivando fino alla sorgente del Tenna (con una bella e abbondante bevuta d'acqua pura e fresca) e ritorno.



Le fotografie sono anche oggi d'obbligo.Essere al cospetto dei monti che abbiamo visitato ieri fa un certo effetto,dona una sensazione di piccolezza pressoché disarmante




Un buon modo comunque per tenere gambe e testa allenate in vista di  impegni molto più pesanti di li a venire. Consigliamo di effettuare questa parte di itinerario durante i mesi primaverili (stando attenti alle eventuali slavine) per evitare l'enorme afflusso di gente rumorosa e spesso maleducata.

Riprendiamo quindi la nostra auto e ci dirigiamo per cena e pernottamento presso COLLE DI MONTEGALLO.



Monti Sibillini parte 2 -Ferie d'Agosto 2011-

Terzo giorno,mercoledì 8 agosto 2011.
Si comincia a fare sul serio (ma senza esagerare).Dopo una buona colazione da Pintura di Bolognola ci spostiamo in macchina fino a Montemonaco presso il quale prendiamo poi la ripida e lunga sterrata che ci conduce fino al rifugio SIBILLA a quota 1540 slm.Lo scenario è già molto diverso rispetto a quello del giorno precedente:i giganti dei Sibillini si vedono vicini e distinti e iniziamo a sentire una certa "adrenalina" crescere dentro di noi.Emozionati come non mai partiamo per il ripido e unico sentiero direttamente da dietro il rifugio.Destinazione appunto MONTE SIBILLA.
La giornata è splendida anche se ventosa,la vista spazia in ogni dove.
La camminata si svolge praticamente tutta in cresta (a parte il tratto iniziale di partenza).Il panorama è fantastico,già si può vedere chiaramente la nostra meta

Il percorso non è impegnativo e nemmeno pericoloso,ma calpestare creste magiche con il forte vento dà comunque qualche pensiero in più..gli occhi sempre strabuzzati verso ogni dove,ambienti piuttosto inospitali che regalano emozioni a non finire.Da qui lo sguardo può tranquillamente passare dal mare Adriatico fino ai Monti Vettore e Redentore.Uno spettacolo magnifico e silenzioso disturbato solo dalla sonora presenza degli stiaccini





In circa 2 ore (con le dovute soste fotografiche-contemplative) ,dopo aver affrontato un piccolo tratto di roccette a mano libera (niente di impegnativo)


 ci troviamo in cima al MONTE SIBILLA (2175 slm).Abbiamo tralasciato volutamente le note storiche e di leggenda riferite alla grotta qui presente (ormai non visitabile causa frane) .Appena arrivati facciamo amicizia con un gruppetto di escursionisti tosco-bresciani con lunghi anni di esperienza negli zaini.Gentilmente ci scambiamo le foto di rito.




Qui in alto la temperatura si è abbassata notevolmente (ca 7° C contro i 22°C della partenza)
Mangiamo rapidamente le nostre barrette e ripartiamo,optando per un percorso ad "anello".
Ogni tanto "sbirciamo" i ripidi e pericolosi pendii di questa montagna e con il massimo rispetto ci ritraiamo dai davanzali naturali.



Proseguiamo quindi il nostro cammino affrontando quella che forse è la parte più impegnativa.Una discesa lungo le rocciosa cresta ovest che collega la cima con Cima Vallelunga (2224 slm ).Il sentiero qui si fa stretto e sdrucciolevole con alcuni passaggi da eseguire a piede ben saldo.Decine di stiaccini intorno a noi svolazzano furbescamente.







Al termine del sentiero si raggiunge l'orrenda strada che ha devastato la montagna.Seguendola si fa ritorno in continua ed estenuante discesa verso il rifugio la SIBILLA nostro punto di partenza.Stanchi ma immensamente soddisfatti ci ritiriamo nei nostri spazi.

sabato 21 gennaio 2012

Monti Sibillini parte 1 -Ferie d'Agosto 2011-

E finalmente siamo arrivati al dunque..la grida sfida che abbiamo preparato con numerose passeggiate montane e collinari è davanti a noi: i MONTI SIBILLINI nell'appennino Centrale tra Marche ed Umbria.Egregiamente organizzati ed equipaggiati ci accingiamo ad affrontare qualcosa di grande per noi.Nove giorni di trekking consecutivi con la speranza di assaporare una vacanza difficile ma immensamente emozionante.

Primo giorno lunedì 8 Agosto: tappa "obbligata" a Genga, per godere delle grotte di Frasassi,immenso ed eterno spettacolo della natura.Senza dubbio una manna per noi "grottaioli" incalliti (non speleologi).Sottoterra si vive senza percezione dello spazio e del tempo,tutto può sembrare gigantesco ed infinitamente piccolo allo stesso momento,i rumori e le visioni sono sofisticati e rapidi..quasi psichedelia,un viaggio a ritroso per milioni di anni.Nessuna foto a corredo dato il copyright imposto..e non aggiungiamo altro.

Fuori dalle grotte ci incamminiamo sulla semplicissima via che conduce alla stupenda chiesetta di Santa Maria infra Saxa vicino alla quale sorge anche il suggestivo tempio ottagonale del Santuario della Madonna di Frasassi






Per terminare la giornata all'insegna del cammino decidiamo quindi di visitare il vicino borghetto medievale di San Vittore con il suo museo speleo-paleontologico e la sua Abbazia.



Secondo giorno Martedì 9 Agosto : ci spostiamo con la nostra fidata Suzuki SX4 a Pintura di Bolognola e alloggiamo presso il rifugio "La capanna".Siamo saliti di quota (circa 1550 slm) e l'effetto delle nubi già si vede e si sente.La giornata non si presenta bene,anzi è piuttosto minacciosa.Incuranti dell'eventuale pioggia saliamo sulla cima lì vicina in mezzo ad un nutrito numero di mucche al pascolo



Il profumo dell'erba è inebriante e la totale mancanza di altre persone oltre a noi ci regala tanta magia.Armati  dei nostri Walkie Talkie separiamo temporaneamente le nostre vie per osservare meglio i dintorni.Sopra di noi notiamo la sorveglianza silenziosa di alcuni rapaci sfreccianti tra le nubi



La nostra meta "visibile" è ormai vicina,la prima vera salita di questo nostro lungo viaggio è compiuta.


Facciamo ritorno al rifugio verso le 13,mangiucchiamo qualcosa e ripartiamo alla volta del sentiero naturalistico "Passeggiando tra i camosci".Eccoci quindi all'interno del Parco dei Monti Sibillini.Circa 3 ore di cammino ad anello (dei camosci nemmeno l'ombra) in un ambiente comunque solitario e silenzioso capace di farti proseguire a passo felpato cercando di fare meno rumore possibile.Sole e nuvole si alternano rapidamente così come boschi e pascoli.Lunghi attimi per ammirare il panorama deciso di tutti i monti circostanti.Nel bel mezzo del sentiero scorgiamo un rapido orbettino in fase di fuga..Paola rapidissima lo cattura con l'obiettivo.






Contenti e soddisfatti facciamo ritorno quindi al rifugio per una buona cena ed una salutare dormita.

martedì 17 gennaio 2012

31-07-11 Monte Campione-Malga Rosellino

Essì ancora nella nostra amata Val Grigna stavolta ben accompagnati da Ciano ed Elena intraprendenti trekker noncèe grandi amici.Partenza come sempre dal parcheggio del residence da Le Baite di Montecampione" a 1800 m "seguendo la stradina parzialmente asfaltata che sale a lato degli impianti.Il cielo è notevolmente minaccioso, nubi basse e temperatura discretamente fresca (ca 12°C).Ma nulla ci può fermare


Armati come sempre di tanta allegria dopo circa una ventina di minuti raggiungiamo il Passo Stanga di Bassinale 1898 m dove incontriamo una scampanante e folta mandria di mucche al pascolo che volentieri si prestano a qualche scatto fotografico


Qui la vista può già spaziare sullo splendido paesaggio che si presenta orgoglioso ai nostri occhi..i profumi del pascolo inebriano il nostro olfatto..il cielo è ormai blu quasi terso,il sole inizia a riscaldare le nostre membra.Pura poesia di montagna


Proseguiamo il cammino seguendo le indicazioni sulla strada sterrata che scende a destra mantenendo lo sguardo sullo splendido panorama.Arrivati alle Baite di Rodeneto decidiamo di fare un saltino a visitare l'omonimo laghetto (1821 m slm).Qui fortunati come non mai scorgiamo le libellule a metamorfosi appena completata,con le loro exuvie ancora ben ancorate alla vegetazione.Uno spettacolo non da tutti i giorni






Ritorniamo sulla sterrata continuando quindi in discesa fino ad entrare nella splendida foresta demaniale di Val Grigna e raggiungiamo quindi Malga Rosello di Sopra a 1705 m dove sostiamo per un bel sorso d'acqua fresca (dalla borraccia) . Il cielo è in continuo mutamento le nuvole corrono veloci sulle nostre teste.


Ripartiamo a passo rapido imboccando un bel sentiero che con differenti ripidità ci porta in un magnifico bosco di larici.In una mezz'ora circa (dopo numerosi incontri con asinelli e mucche) giungiamo infine alla Malga Rosellino 1876 dove sostiamo per il pranzo al sacco



Una mezz'oretta di chiacchierata e via a passo ancora più rapido sulla via del ritorno:il cielo è ormai plumbeo e minaccioso.La fortuna ci assiste,solo qualche goccia pesante,poi appena tornati a Malga Rosello ecco l'arrivo di uno scrosciante temporale.Un'ora di sosta obbligata, quindi con tanta soddisfazione per la bella giornata ripercorriamo a ritroso quanto fatto in mattinata.
Le foto sono state scattate da CIANO ed ELENA.
Di recente siamo venuti a sapere che con  noi in quella escursione c'era anche una certa ALESSIA...




lunedì 16 gennaio 2012

25-04-11 Pasquetta in quel di CAMPEI

Un piccolo salto nel passato rispetto agli ultimi post pubblicati..eravamo in attesa delle fotografie stavolta non scattate dai noi stessi.Come mai? Perché in questa escursione siamo stati simpaticamente accompagnati dai nostri amici di sempre, resisi disponibili a faticare un po'.Ma veniamo all'itinerario.
Siamo partiti da Cecino (ca mt 400) frazione di Vobarno in Val Sabbia con l'intento di raggiungere località "Prato della Noce" (rendendo subito omaggio al 150° dell'Unità d'Italia)




 e pasteggiare lì senza fare altri dislivelli..complice la bella giornata e una discreta forma fisica,ci decidiamo per proseguire il cammino fino al rifugio di CAMPEI de sima (mt 1020) (anche perchè il tratto più ostico è sicuramente il primo su stradina cementata dalla notevole pendenza).Belli i diversi guadi sul torrente (sempre molto rumoroso e festoso con diverse cascatelle e vegetazione da esplorare)



Affascinante anche la vasta faggeta con il rigoglioso sottobosco profumato.Unico neo di questa parte di itinerario è il passaggio dei fuoristrada sulla carrareccia (sporadici ma presenti) che spezza la magia dell'ambiente..e vabbè una volta arrivati al prato della Noce le cose cambiano (nessuna fotografia di corredo purtroppo)

Camminando e chiacchierando con i nostri compagni presto raggiungiamo la nostra meta (abbastanza frequentata dato che il rifugio è raggiungibile in automobile da diversi altri punti)
Riposo su plaid
Pranzo al sacco
Fotografie di rito







E via per il ritorno sulla medesima strada!
Un po' di movimento con gli amici più cari è sempre manna dal cielo!!!



domenica 6 novembre 2011

10-07-11 Corna Trenta Passi

Eccoci di nuovo "in giro"..finalmente dopo anni di escursionismo oggi ci avventuriamo su Corna Trenta Passi,una delle mete preferite dei camminatori Bresciani e non.
Facilmente raggiungibile: si parcheggia l'auto nella frazione CUSATO di Zone (689mt).Partendo dalla piazzetta del paese seguendo via Marcolano si esce dal centro abitato, si continua lungo la stradina selciata che percorre la valle del TUF attraverso un bel bosco ombroso (fortunatamente data la giornata torrida)

Piano piano la stradina diventa sentiero via via sempre più ripido (mai comunque difficoltoso).Il bosco è un continuo rincorrersi di rumori,nel terreno si vedono chiari i profondi solchi lasciati dalla pioggia caduta copiosa durante la settimana.Come sempre sul percorso incontriamo poche persone dato l'orario soprattutto (circa mezzogiorno).

Terminata la parte boscosa ecco che iniziano verdi prati scoscesi.Da lì dovremo passare per raggiungere la nostra meta.I segnavia sono ben vesibili come il sentiero stesso.Il punto d'arrivo è lassù ben visibile,sembra di poterlo toccare.Ma ci cono ancora circa 40 minuti di salita di buon passo.Il sole inizia a scottare (noi ovviamente la crema solare l'abbiamo lasciata in auto,sia mai che la carrozzeria si ustioni..) si sente la fatica e il sudore.Un gruppetto di persone più anziane ci cede il passo,presto però veniamo raggiunti dallo stesso durante un fermo obbligato per i primi scorci di panorama e per uno stupendo gruppo di balestrucci festanti intorno ad un alberello ancora spoglio.



Ormai abbiamo superato i 1000mt,ancora un piccolo sforzo e poi meritato riposo e pranzo al sacco.La salita è molto suggestiva, il verde dell'erba circonda..nubi scure stanno però arrivando dalla Cima del Guglielmo,meglio affrettarsi non si sa mai.



Arrivati in cima a 1248mt si può osservare meravigliosamente tutto il lago d'Iseo,dall'affluenza del fiume Oglio fino a Montisola..peccato per la foschia in arrivo,la brezza raffresca la nostra pelle arrossata ma ci ricorda di non sostare troppo perchè il sole comunque brucia anche attraverso le nubi.Numerose rondini montane sfrecciano intorno a noi sibilando irraggiungibili e indocumentabili.Il panorama è mozzafiato (soggetti pelati a parte).E l'immancabile croce..







Gran bella camminata,in un'ora e mezza comoda chiunque può giungere in vetta e ammirare lo spettacolo.Da rifare presto.